L'abbiamo provata tutti, almeno una volta, vero?
È assolutamente normale sperimentare questa condizione psicologica che ci induce a credere di non meritare i successi ottenuti e di non "saperne abbastanza” per raggiungere i nostri obiettivi, soprattutto in un ambito professionale come quello IT, dove il rimanere aggiornati è una necessità permanente.
Nella mia esperienza, ho imparato a viverla in maniera diversa ed è quello su cui spesso lavoro con i miei clienti durante percorsi di coaching e mentoring.
Ci sono due domande da porsi, a cui invito di darsi una risposta (meglio ancora se in forma scritta):
1) Cosa trovo di positivo nell'essere in questo stato?
La risposta immediata potrebbe essere “nulla” ma, se si esplora un po’, altri aspetti emergono.
Quello che ho imparato è che provo questa sensazione solo in contesti a cui tengo particolarmente, dandomi quindi una motivazione ulteriore a migliorarmi.
2) Come mitigarla o annullarla?
Aumentare la formazione o lavorare su punti in cui ci si sente meno confidente sono aspetti che aiutano molto, perché si passa all'azione e, di conseguenza, si smette di subire passivamente questa condizione.
A questo proposito, amo citare questa frase di Walter Anderson, pittore e scrittore americano del secolo scorso: “Niente diminuisce l’ansia più velocemente che passare all'azione”.
Personalmente, ogni volta che metto in pratica questo approccio, magari con una buona dose di formazione, mi sento subito meglio.
Ci sono altri aspetti che mi hanno aiutato: ad esempio fare una lista dei successi ottenuti o chiedere un feedback esterno, entrambe azioni che hanno consentito di ricalibrare il mio punto di vista.
Ecco quindi come un qualcosa di ostacolante può essere trasformato in una opportunità.
Paradossalmente, ma nemmeno troppo, sarei più preoccupato se non la provassi mai più.
Queste sono le mie risposte, voi cosa vi rispondereste?
È assolutamente normale sperimentare questa condizione psicologica che ci induce a credere di non meritare i successi ottenuti e di non "saperne abbastanza” per raggiungere i nostri obiettivi, soprattutto in un ambito professionale come quello IT, dove il rimanere aggiornati è una necessità permanente.
Nella mia esperienza, ho imparato a viverla in maniera diversa ed è quello su cui spesso lavoro con i miei clienti durante percorsi di coaching e mentoring.
Ci sono due domande da porsi, a cui invito di darsi una risposta (meglio ancora se in forma scritta):
1) Cosa trovo di positivo nell'essere in questo stato?
La risposta immediata potrebbe essere “nulla” ma, se si esplora un po’, altri aspetti emergono.
Quello che ho imparato è che provo questa sensazione solo in contesti a cui tengo particolarmente, dandomi quindi una motivazione ulteriore a migliorarmi.
2) Come mitigarla o annullarla?
Aumentare la formazione o lavorare su punti in cui ci si sente meno confidente sono aspetti che aiutano molto, perché si passa all'azione e, di conseguenza, si smette di subire passivamente questa condizione.
A questo proposito, amo citare questa frase di Walter Anderson, pittore e scrittore americano del secolo scorso: “Niente diminuisce l’ansia più velocemente che passare all'azione”.
Personalmente, ogni volta che metto in pratica questo approccio, magari con una buona dose di formazione, mi sento subito meglio.
Ci sono altri aspetti che mi hanno aiutato: ad esempio fare una lista dei successi ottenuti o chiedere un feedback esterno, entrambe azioni che hanno consentito di ricalibrare il mio punto di vista.
Ecco quindi come un qualcosa di ostacolante può essere trasformato in una opportunità.
Paradossalmente, ma nemmeno troppo, sarei più preoccupato se non la provassi mai più.
Queste sono le mie risposte, voi cosa vi rispondereste?
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Sono un Coach specializzato e IT Mentor, con 25 anni di esperienza nel settore IT. Se vuoi migliorare la parte Tech della tua Azienda o migliorare te stesso/a, sono qui per supportarti. Scopriamo insieme come!
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