Siamo ossessionati dal trovare la Risposta Giusta.
Vi sono due ragioni fondamentali dietro questa tendenza.
La prima risiede nella nostra educazione: siamo cresciuti in una società che premia la Risposta Giusta, una tendenza alimentata sin da bambini, quando impariamo che essa viene apprezzata e ricompensata.
Inoltre, anche il nostro sistema educativo di solito premia una risposta accettabile, ma raramente valorizza una buona domanda, soprattutto se fuori dagli schemi usuali.
La seconda ragione è legata alla nostra propensione a evitare ambiguità, incertezza e paradossi. Quando ci troviamo di fronte a situazioni simili, cerchiamo di ottenere chiarezza il più velocemente possibile, individuando rapidamente la risposta che ci toglie da questa situazione.
Questo è un meccanismo che piace al nostro cervello perché ci consente di salvare energia e passare ad altro.
C’è una bella citazione del filosofo Emile Chartier che riassume molto efficacemente questa situazione: "Nulla è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che hai."
Questo approccio lo utilizziamo in tanti altri ambiti, magari inconsapevolmente. Ad esempio, sul lavoro, tendiamo magari a restare aggrappati alla prima soluzione che troviamo, ma è davvero la più giusta o è semplicemente la più facile da individuare?
E se anche la risposta fosse quella giusta, siamo sicuri che il problema che stiamo cercando di risolvere sia quello “giusto”?
Una delle cose più importanti che ho compreso come Coach è l’importanza dell’esplorazione di un problema con curiosità e apertura mentale, piuttosto che la ricerca frenetica di una soluzione.
È qualcosa su cui avete mai riflettuto?
Vi sono due ragioni fondamentali dietro questa tendenza.
La prima risiede nella nostra educazione: siamo cresciuti in una società che premia la Risposta Giusta, una tendenza alimentata sin da bambini, quando impariamo che essa viene apprezzata e ricompensata.
Inoltre, anche il nostro sistema educativo di solito premia una risposta accettabile, ma raramente valorizza una buona domanda, soprattutto se fuori dagli schemi usuali.
La seconda ragione è legata alla nostra propensione a evitare ambiguità, incertezza e paradossi. Quando ci troviamo di fronte a situazioni simili, cerchiamo di ottenere chiarezza il più velocemente possibile, individuando rapidamente la risposta che ci toglie da questa situazione.
Questo è un meccanismo che piace al nostro cervello perché ci consente di salvare energia e passare ad altro.
C’è una bella citazione del filosofo Emile Chartier che riassume molto efficacemente questa situazione: "Nulla è più pericoloso di un'idea quando è l'unica che hai."
Questo approccio lo utilizziamo in tanti altri ambiti, magari inconsapevolmente. Ad esempio, sul lavoro, tendiamo magari a restare aggrappati alla prima soluzione che troviamo, ma è davvero la più giusta o è semplicemente la più facile da individuare?
E se anche la risposta fosse quella giusta, siamo sicuri che il problema che stiamo cercando di risolvere sia quello “giusto”?
Una delle cose più importanti che ho compreso come Coach è l’importanza dell’esplorazione di un problema con curiosità e apertura mentale, piuttosto che la ricerca frenetica di una soluzione.
È qualcosa su cui avete mai riflettuto?