Il nome di Hiroshi Yamauchi probabilmente ai più non dice nulla, eppure è stata una persona che ha letteralmente fatto la storia di Nintendo!
Lo ha fatto non solo attraverso visione e strategia come presidente della società (ha compreso il potenziale della nascente industria elettronica di massa in occidente portandola verso quei mercati) ma, soprattutto, attraverso la comprensione del talento nascosto delle persone che lavoravano per lui.
E Yamauchi lo fece almeno due volte.
Il primo esempio fu individuando Gunpei Yokoi, un ingegnere con la passione per la costruzione dei giocattoli, che vide armeggiare con una propria invenzione durante una pausa e al quale propose di creare qualcosa per la società.
Fu un primo successo che poi portò, nel corso degli anni, allo sviluppo di altri prodotti famosi, quali ad esempio il Gameboy.
Ma il caso più eclatante è stato quello di assumere, sulla base di una sensazione, un giovane appena fresco di studi in design industriale, che amava suonare il banjo, esplorare zone rurali e aveva anch’esso la passione per i giocattoli.
Yamauchi gli diede spazio per esplorare, con una qualifica generica di “artista”, piuttosto che confinarlo in un ruolo specifico.
Questa persona era Shigeru Miyamoto, il papà di Mario e Zelda.
Una semplice, unica decisione di assunzione, basata sull'istinto, che ha portato a generare, nel corso degli anni successivi, miliardi di dollari di entrate e ha contribuito enormemente a far diventare Nintendo il colosso che conosciamo oggi.
Un caso eclatante che però mette in evidenza quanto sia importante lasciare alle persone di talento lo spazio per esprimersi e che può fare la differenza, in qualunque azienda e in qualunque team.
Ci sono anche episodi negativi, altrettanto dirompenti. Ve ne parlerò prossimamente.
Lo ha fatto non solo attraverso visione e strategia come presidente della società (ha compreso il potenziale della nascente industria elettronica di massa in occidente portandola verso quei mercati) ma, soprattutto, attraverso la comprensione del talento nascosto delle persone che lavoravano per lui.
E Yamauchi lo fece almeno due volte.
Il primo esempio fu individuando Gunpei Yokoi, un ingegnere con la passione per la costruzione dei giocattoli, che vide armeggiare con una propria invenzione durante una pausa e al quale propose di creare qualcosa per la società.
Fu un primo successo che poi portò, nel corso degli anni, allo sviluppo di altri prodotti famosi, quali ad esempio il Gameboy.
Ma il caso più eclatante è stato quello di assumere, sulla base di una sensazione, un giovane appena fresco di studi in design industriale, che amava suonare il banjo, esplorare zone rurali e aveva anch’esso la passione per i giocattoli.
Yamauchi gli diede spazio per esplorare, con una qualifica generica di “artista”, piuttosto che confinarlo in un ruolo specifico.
Questa persona era Shigeru Miyamoto, il papà di Mario e Zelda.
Una semplice, unica decisione di assunzione, basata sull'istinto, che ha portato a generare, nel corso degli anni successivi, miliardi di dollari di entrate e ha contribuito enormemente a far diventare Nintendo il colosso che conosciamo oggi.
Un caso eclatante che però mette in evidenza quanto sia importante lasciare alle persone di talento lo spazio per esprimersi e che può fare la differenza, in qualunque azienda e in qualunque team.
Ci sono anche episodi negativi, altrettanto dirompenti. Ve ne parlerò prossimamente.
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Sono un Coach specializzato e IT Mentor, con 25 anni di esperienza nel settore IT. Se vuoi migliorare la parte Tech della tua Azienda o migliorare te stesso/a, sono qui per supportarti. Scopriamo insieme come
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