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Hard e Soft Skill

"Empathy is not a soft skill. In fact, it's the hardest skill we learn — to relate to the world, to relate to people that matter the most to us".

Utilizzo questa frase di Satya Nadella, CEO di Microsoft, come spunto di riflessione per parlare di skill, quali l’empatia, che spesso sono chiamati “soft” e contrapposti a quelli “hard”, operativi.

Sinceramente, è una catalogazione che non mi piace, perché presuppone quasi una scelta di campo e, in più, quando si vuole apprenderli, porta a confusione.

Proviamo invece a pensare all'empatia come un'abilità composta da una parte “hard”, fatta di strumenti che si possono imparare e migliorare, quali l’ascolto attivo o il riconoscere particolari segnali del linguaggio del corpo (quindi in maniera ripetibile) e una parte “soft”, che è la loro applicazione in un contesto e i cui risultati sono variabili.

Ma c'è di più: la parte “soft” è costruita su quella “hard”, perché solo quando conosciamo la teoria e padroneggiamo la parte pratica possiamo applicarla ad un contesto, adattandoci alla situazione.

Non sono quindi in contrapposizione ma assolutamente sinergici!

E anche i cosiddetti hard skill hanno queste due componenti.

Pensate alla programmazione: si può risolvere un problema in tanti modi, utilizzando differenti approcci, frutto però di esperienza e conoscenza di specifici strumenti (linguaggi, framework, pattern).

Quindi, quando sentite parlare di “leadership” o "comunicazione efficace", provate a pensare in questi termini e a chiedervi: quali sono i concetti “hard” che posso imparare e padroneggiare e che mi permettono poi di essere un leader efficace o di comunicare al meglio?

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Sono un Coach specializzato e IT Mentor, con 25 anni di esperienza nel settore IT. Se vuoi migliorare la parte Tech della tua Azienda o migliorare te stesso/a, sono qui per supportarti. Scopriamo insieme come
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