Fake it until you make it
Elizabeth Holmes, l’imprenditrice adulata da Forbes, Fortune, Time e dal New Yorker, considerata la “nuova Steve Jobs”, annoverata tra le persone più influenti dell'anno nel 2015, è tornata alla ribalta di recente dopo la condanna a 11 anni per avere truffato molti imprenditori, chiedendo soldi per una tecnologia che non funzionava.
Ma facciamo un passo indietro.
A diciannove anni, nel 2003, la Holmes vuole rivoluzionare l'industria degli esami del sangue (in quegli anni la tecnologia era considerata il mezzo “disruptive” per migliorare qualsiasi processo tradizionale) creando un dispositivo per eseguire un esame completo per diagnosticare un ampio spettro di malattie, utilizzando non solo poche gocce del sangue del paziente ma anche costando una frazione rispetto agli esami convenzionali e, oltretutto, con tempi accorciati.
Promesse tecnologiche poco trasparenti, giustificate dalla segretezza e complessità, un CdA “stellato” e pubbliche relazioni di alto livello (l'allora vicepresidente Joe Biden visitò i laboratori) hanno portato la sua società, Theranos, a raccogliere centinaia di milioni di dollari, anche da imprenditori non proprio alle prime armi quali Murdoch ed Ellison e ad essere valutata, al suo apice, 9 miliardi.
Peccato che gli esami venivano spesso fatti usando di nascosto processi convenzionali oppure il loro macchinario, chiamato Edison, dava risultati sbagliati.
Ma poi, nel 2015, il meccanismo si è rotto, grazie ad una investigazione del Wall Street Journal e, dopo tre anni, la Theranos ha chiuso e sono partite le denunce per frode verso investitori, medici e pazienti.
Per queste ultime due la Holmes non è stata ritenuta colpevole, perché è risultato difficile provare una responsabilità diretta, mentre per quella verso i finanziatori si è arrivati alla condanna di 11 anni, su 15 richiesti dall'accusa e i 18 mesi dalla difesa.
Il fatto che non si parli di un'App, come spesso accade in questi frangenti ma di una procedura medica, quindi con impatti notevoli ed evidenti sulla vita delle persone, non ha evidentemente fatto differenza alcuna, paradossalmente anche per esperti nel dominio, ammaliati dalle promesse della Holmes.
Tutto ciò si può riassumere con una celebre frase molto in voga ovvero “fake until you make it”, fingi fino a che non diventa reale, un mantra che può alterare la percezione della realtà ma, fortunatamente, solo fino ad un certo punto.
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Sono un Coach specializzato e IT Mentor, con 25 anni di esperienza nel settore IT. Se vuoi migliorare la parte Tech della tua Azienda o migliorare te stesso/a, sono qui per supportarti. Scopriamo insieme come
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